Composizione negoziata per imprese sanitarie: come funziona e quando attivarla

Composizione negoziata per imprese sanitarie: come funziona e quando attivarla

Se gestisci una farmacia, un poliambulatorio, una clinica privata o un’azienda di servizi sanitari e stai affrontando una situazione debitoria crescente, è probabile che tu stia già avvertendo i primi segnali di blocco. Le forniture si fanno più difficili, le banche chiedono rientri improvvisi, il DURC viene sospeso e i dipendenti iniziano a temere per il futuro. E magari nel frattempo, continuano ad arrivare cartelle esattoriali, solleciti o lettere della Riscossione.

Se sei in questa condizione, è il momento di considerare una soluzione concreta e legittima che ti permette di agire prima che il danno diventi irreversibile: si chiama composizione negoziata per imprese sanitarie ed è uno strumento introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa proprio per aiutare aziende in difficoltà a risanarsi, senza perdere il controllo della propria attività.

Cos’è davvero la composizione negoziata?

Non è una procedura fallimentare. Non è una liquidazione. E non comporta la perdita della titolarità o della gestione. La composizione negoziata è uno strumento volontario che puoi attivare se la tua impresa – anche se sanitaria – mostra segnali di squilibrio economico-finanziario, ma ha ancora possibilità di risanarsi.

È pensata per tutte le imprese che operano in forma societaria o individuale, quindi farmacie, studi associati, cooperative di trasporto sanitario, cliniche o strutture specialistiche.

La procedura prevede:

  • L’attivazione online tramite il portale delle Camere di Commercio;
  • L’affiancamento da parte di un esperto terzo indipendente, nominato ufficialmente;
  • La possibilità di negoziare con i creditori per costruire un piano realistico
  • L’accesso a misure protettive, come il blocco delle azioni esecutive, pignoramenti, e sospensione degli interessi moratori.

È lo strumento ideale per agire prima del fallimento e trasformare una crisi in un piano di rilancio controllato.

Perché è utile alle aziende sanitarie?

Le aziende sanitarie sono imprese “diverse” dalle altre. Hanno rapporti stabili con il pubblico, personale qualificato, obblighi operativi continui. Quando una crisi finanziaria colpisce una struttura sanitaria, non si può semplicemente chiudere: vanno gestiti pazienti, farmaci, apparecchiature, convenzioni.

Proprio per questo la composizione negoziata è oggi la via preferenziale per chi vuole:

  • Tutelare il personale e i rapporti in essere;
  • Riattivare il DURC;
  • Fermare le azioni legali o bancarie in corso;
  •  Costruire una trattativa ufficiale e protetta con tutti i creditori.

Un esempio concreto

Un poliambulatorio specialistico a gestione familiare in Emilia-Romagna, con 14 collaboratori e debiti per oltre 1,2 milioni di euro, tra INPS, Agenzia delle Entrate, banca e fornitori farmaceutici, stava per perdere la convenzione con il SSN. Il DURC risultava sospeso, il fido bancario era stato azzerato e due fornitori avevano già avviato azioni di recupero forzato.

Grazie all’intervento di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, attivato tramite il servizio Soluzione Debito di Consulcesi & Partners, la proprietà ha attivato la composizione negoziata. In tre mesi, con l’aiuto dell’esperto nominato, è stato costruito un piano tecnico e sostenibile che ha portato a:

  • Blocco immediato delle esecuzioni;
  • Rinegoziazione ufficiale con i principali creditori;
  • Presentazione di un accordo di ristrutturazione, con abbattimento del debito del 55% e dilazione della parte restante su sette anni.

La struttura ha conservato licenza, operatività e personale. Oggi lavora regolarmente e ha riacquisito fiducia anche da parte del sistema bancario.

Quando attivarla?

Puoi accedere alla composizione negoziata se:

  • Hai superato i 500.000 euro di debiti;
  •  Stai perdendo o hai già perso il DURC
  • Hai rapporti bancari o con la pubblica amministrazione a rischio;


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