Debiti fiscali e sanità: cosa rischiano medici e titolari di studio

Debiti fiscali e sanità: cosa rischiano medici e titolari di studio

Nel biennio 2024–2025 la Riscossione fiscale ha impresso un’accelerazione senza precedenti, con effetti diretti anche sul mondo della sanità privata e libero-professionale. Studi medici, ambulatori, poliambulatori, cliniche e professionisti sanitari con posizioni debitorie aperte si trovano oggi esposti a un livello di aggressività fiscale mai visto prima.

Nei primi mesi dell’anno corrente i pignoramenti presso terzi risultano quasi raddoppiati rispetto al 2023, mentre i fermi amministrativi hanno superato la soglia del milione. Un trend che colpisce in modo trasversale imprese e professionisti, ma che assume un impatto particolarmente critico per chi opera in sanità, dove la continuità operativa, la disponibilità di mezzi e la stabilità finanziaria sono elementi essenziali per garantire l’erogazione delle prestazioni.

Pignoramenti e fermi: i numeri che preoccupano i professionisti sanitari

I dati ufficiali comunicati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) confermano un incremento impressionante delle azioni esecutive. Nel solo 2024 i pignoramenti presso terzi sono stati 601.000, contro i 323.000 dell’anno precedente. I fermi amministrativi sono passati da 288.000 a oltre 500.000, mentre i preavvisi di fermo hanno superato quota un milione.

Questa escalation riguarda direttamente anche medici e operatori sanitari che lavorano in forma individuale o societaria. Il pignoramento dei conti correnti professionali, dei compensi da ASL o strutture convenzionate, o persino delle quote societarie di uno studio associato, può tradursi in un blocco improvviso dell’attività e in gravi ripercussioni sulla gestione quotidiana dello studio.

L’obiettivo dichiarato di AdER per il 2026 è quello di ridurre ulteriormente i tempi di iscrizione a ruolo e di invio degli atti esecutivi, rendendo la reazione del Fisco sempre più rapida e automatica.

Decadenza da rottamazioni e rateazioni: la situazione più critica per medici e studi

Particolarmente esposti sono i professionisti sanitari decaduti dalla Rottamazione Quater o da precedenti piani di rateizzazione. In questi casi, la ripresa dell’azione di riscossione è rapida e incisiva: intimazioni di pagamento, iscrizioni a ruolo e procedure esecutive possono susseguirsi nel giro di sei mesi, senza margini di tolleranza.

I numeri parlano chiaro: gli avvisi di intimazione sono cresciuti da 6,6 a 8,2 milioni in un solo anno. Ignorare questi atti espone al rischio concreto di pignoramento di conti correnti professionali, stipendi, compensi e beni strumentali indispensabili all’esercizio dell’attività sanitaria.

Le proiezioni per il 2025 sono ancora più severe: al 20 novembre risultano già eseguiti 729 pignoramenti, superando l’intero dato del 2024. Anche ipoteche e preavvisi sono in forte crescita. In questo contesto, il fermo amministrativo dei veicoli – spesso utilizzati per visite domiciliari, reperibilità o spostamenti professionali – può determinare una vera e propria paralisi operativa.

Come proteggere oggi l’attività sanitaria: strumenti e soluzioni concrete

Il fermo amministrativo è una misura cautelare che impedisce l’utilizzo, la vendita o la gestione di un mezzo intestato al professionista o alla società. Per un medico o un titolare di studio sanitario, le conseguenze operative e finanziarie possono essere rilevanti. È però fondamentale sapere che non tutti i fermi sono legittimi e che molti possono essere contestati e annullati se affrontati correttamente e in tempi rapidi.

Più in generale, l’attuale quadro normativo offre strumenti efficaci anche ai professionisti sanitari con debiti fiscali rilevanti. Il Codice della Crisi d’Impresa consente, in presenza dei requisiti, di ridurre il debito fiscale fino all’80% e di dilazionare il residuo in un arco di 4–5 anni, preservando la continuità dell’attività clinica.

Tra gli strumenti utilizzabili rientrano:

  • Composizione Negoziata
  • Accordi di Ristrutturazione
  • Concordato Preventivo con Transazione Fiscale

Agire tempestivamente è decisivo. Ogni intimazione ignorata aumenta il rischio di pignoramenti, fermi e ipoteche che possono compromettere definitivamente lo studio o la struttura sanitaria. La protezione dell’attività professionale passa oggi dalla consapevolezza, dalla prevenzione e da una strategia fiscale mirata. Per ottenere misure protettive efficaci servono competenze tecniche, legali e finanziarie. La partnership tra Consulcesi & Partners e CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, assiste imprese e attività sanitarie.

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