Natale 2025, cresce l’indebitamento: 800mila italiani chiedono un prestito per i regali
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Il periodo natalizio si avvicina e, come ogni anno, milioni di italiani iniziano a prepararsi alle spese per regali, cene e decorazioni. Secondo una recente indagine realizzata da mUp Research per Facile.it, oltre 6 milioni di persone hanno già iniziato gli acquisti in vista delle festività. Un dato che racconta un comportamento ormai consolidato: anticipare le compere per evitare il picco di dicembre. Ma il fenomeno non riguarda più soltanto i regali; molti consumatori, infatti, hanno già riempito dispense e freezer in vista dei pranzi e delle cene festive, trasformando il periodo pre-natalizio in un percorso di pianificazione economica a più tappe. Una pianificazione resa necessaria dall’aumento dei prezzi e da una percezione diffusa del Natale come momento ad alto impatto sul bilancio familiare.
Pagare oggi, domani o in tre rate: come cambia il portafoglio degli italiani
Lo studio mostra una trasformazione significativa nelle modalità di pagamento. Il contante rimane il mezzo più diffuso, utilizzato dal 47% degli acquirenti, ma il digitale avanza in modo deciso: il 20% ha scelto app e strumenti fintech per i propri acquisti. Ancora più rilevante la crescita del “buy now pay later”, adottato dal 7,7% degli intervistati, una formula che consente di dilazionare il costo senza interessi.
E non manca chi ha scelto il debito come strumento per alleggerire le spese: circa 800mila italiani hanno acceso un prestito personale o un finanziamento, confermando quanto il Natale stia diventando non solo una festa, ma una voce finanziaria da gestire con strumenti tipici di altre spese straordinarie.
Tra inflazione ed esigenze familiari: perché ci si indebita per Natale
Nel 2025, inflazione, caro-energia e aumento dei beni alimentari stanno incidendo pesantemente sui budget familiari. Il 12% di chi ha iniziato lo shopping ha fatto ricorso al credito al consumo, mentre ben 5,5 milioni di italiani aspettano la tredicesima per poter affrontare le spese delle prossime settimane. La festa che un tempo rappresentava un momento di serenità si è trasformata in una complessa gestione economica, fatta di rate, prestiti, dilazioni e rinunce.
È l’effetto combinato di un potere d’acquisto ridotto e di abitudini sociali che rendono difficile sottrarsi ai rituali natalizi: cene elaborate, regali sempre più numerosi (in media sette a testa, con le donne più generose degli uomini) e viaggi per riunirsi con la famiglia.
Tradizioni sotto pressione: il Natale che costa più del previsto
La tradizione del Natale in famiglia continua a resistere, ma dietro l’immagine rassicurante del ritorno a casa si nascondono difficoltà crescenti. Se da un lato soggiornare dai genitori può alleggerire alcune spese, dall’altro il caro-voli, i costi dei treni e delle auto scoraggiano molti lavoratori e studenti fuori sede. Le denunce sugli aumenti sono già iniziate: alcune tratte superano largamente i 200 euro, trasformando il rientro in un lusso non sempre accessibile. Così, la scelta tra mantenere le tradizioni o salvaguardare il portafoglio è sempre più complessa. Il risultato? Un Natale che non è più soltanto un momento di condivisione, ma una prova di resistenza economica.