Quando un atto fiscale può bloccare la tua farmacia o struttura sanitaria. Perché devi intervenire subito

Quando un atto fiscale può bloccare la tua farmacia o struttura sanitaria. Perché devi intervenire subito

Se gestisci una farmacia, un poliambulatorio, una clinica privata o un gruppo di strutture sanitarie, sai bene quanto sia importante garantire continuità operativa, forniture puntuali, rapporti stabili con le ASL e il personale. Ma basta un solo atto fiscale notificato dall’Agenzia delle Entrate o dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione per mettere seriamente a rischio tutto questo.

Negli ultimi anni, sono aumentati i casi in cui una cartella esattoriale, un’intimazione di pagamento o un preavviso di fermo hanno innescato blocchi operativi immediati: conti congelati, DURC sospeso, fornitori in allarme, perdita di convenzioni.

Quando arriva un atto fiscale, cosa può succedere?

Un atto fiscale non è una semplice comunicazione. È l’inizio di una procedura esecutiva, e se ignorato o gestito male, può portare in pochi giorni a:

  • Blocco dei conti correnti aziendali

  • Interruzione delle forniture sanitarie

  • Fermo amministrativo dei veicoli aziendali

  • Perdita del DURC, con impossibilità a fatturare verso il SSN o partecipare a bandi

  • Segnalazioni in centrale rischi, che compromettono ogni rapporto bancario

In una farmacia o struttura sanitaria privata, dove ogni giorno si lavora con urgenza e responsabilità, anche 48 ore di inattività possono generare danni enormi, economici e reputazionali.

Perché il settore sanitario è ancora più esposto?

Le imprese che operano in ambito sanitario – farmacie, ambulatori, centri diagnostici – non possono fermarsi. La gestione dei farmaci, la continuità con i pazienti, i rapporti con fornitori e sistema sanitario nazionale impongono stabilità assoluta. Per questo, anche un atto minore può innescare una crisi operativa a catena.

Cosa puoi fare subito: gli strumenti del Codice della Crisi

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza oggi offre soluzioni concrete per proteggere la tua impresa sanitaria prima che il danno diventi irreversibile:

  • Composizione negoziata della crisi: consente di bloccare ogni atto esecutivo, negoziare un piano e mantenere attiva la struttura.

  • Accordo di ristrutturazione o concordato minore: permettono di ridurre e dilazionare il debito con una procedura legale riconosciuta.

  • Piano del consumatore: se operi come farmacista individuale, puoi accedere a una soluzione omologata dal giudice, senza perdere la titolarità.

Il consiglio degli esperti

Secondo i nostri partner legali di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, fondata da Carlo Carmine e dall’Avv. Simone Forte, l’errore più grave è aspettare che l’atto produca i suoi effetti. Invece, analizzarlo subito, intervenire legalmente e attivare la procedura giusta può salvarti da una paralisi operativa.

Grazie alla collaborazione attiva con Consulcesi&Partners, grazie al servizio Soluzione Debito, oggi anche farmacie, cliniche e centri sanitari possono accedere a una valutazione gratuita e strategica della propria posizione fiscale, con immediata identificazione degli atti critici.

Ricevere un atto fiscale non è una banalità: per una farmacia o una struttura che opera nel settore sanitario, può significare fermare tutto. Se agisci in tempo, puoi proteggere la tua impresa, i tuoi collaboratori, i tuoi pazienti e il tuo futuro.

Contatta ora un nostro esperto, attivo nella partnership con CFI. Saprà indicarti con precisione cosa fare, con quale procedura, e con quali tempi, per bloccare gli effetti di un atto fiscale e continuare a erogare i tuoi servizi senza rischi.

 

 

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