Cosa devi fare per mantenere il DURC anche se hai debiti pendenti

Cosa devi fare per mantenere il DURC anche se hai debiti pendenti

Nel settore sanitario, la regolarità contributiva non è solo un requisito amministrativo: è una condizione vitale per garantire la continuità dei servizi.
Cliniche, farmacie, poliambulatori e laboratori convenzionati con il SSN rischiano spesso di trovarsi in una situazione paradossale: continuano a fornire prestazioni essenziali, ma non riescono a ottenere o rinnovare il DURC – Documento Unico di Regolarità Contributiva a causa di debiti fiscali o previdenziali accumulati nel tempo.

Il problema non è marginale: un DURC negativo può bloccare i rimborsi da parte delle ASL, impedire la partecipazione a bandi o convenzioni e compromettere l’intero equilibrio economico della struttura.

È possibile ottenere il DURC anche in presenza di debiti?

Sì. Anche in situazioni di crisi o sovraindebitamento, la legge consente di ottenere o mantenere il DURC attivo, purché venga intrapreso un percorso di risanamento conforme alle procedure previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019).

Uno degli strumenti più efficaci è la Composizione Negoziata della Crisi, che permette alle imprese sanitarie di negoziare con i creditori, sospendere le azioni esecutive e – con l’autorizzazione del tribunale – ottenere il rilascio del DURC anche in presenza di debiti.

Inoltre, la sola presentazione della domanda di Rottamazione Quinquies 2025 (la nuova sanatoria fiscale prevista dalla Legge di Bilancio) consente di essere considerati “in regola” fino al pagamento della prima rata, come chiarito da circolari INPS, INAIL e Agenzia Entrate Riscossione.
Ciò significa che, anche in fase di definizione agevolata, una struttura può continuare a lavorare e mantenere la propria operatività.

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Chi può accedere a questi strumenti

Le procedure di risanamento e regolarizzazione si rivolgono a:

  • Cliniche private, RSA e poliambulatori con debiti verso Agenzia Entrate o enti previdenziali;
  • Farmacie convenzionate che rischiano la sospensione dei rimborsi per irregolarità contributiva;
  • Studi associati e cooperative sanitarie che devono mantenere la regolarità per contratti e forniture.

In tutti questi casi, il DURC rappresenta non solo un documento tecnico, ma un vero e proprio “certificato di vita operativa” della struttura.
Perdere la regolarità significa esporsi a un effetto domino: blocco delle convenzioni, interruzione dei flussi di cassa, perdita di personale qualificato.

Risanare per continuare a curare

Nel mondo sanitario, fermarsi non è un’opzione.
Attivare tempestivamente una procedura di composizione o ristrutturazione del debito significa preservare la continuità dei servizi, la reputazione professionale e i rapporti con la pubblica amministrazione.

Esperienze recenti mostrano che, grazie a un approccio tecnico e legale integrato, è possibile ottenere:

  • la revoca di ipoteche e pignoramenti;
  • il ripristino del DURC in tempi rapidi;
  • la riduzione del debito fiscale fino al 70%;
  • la tutela dei posti di lavoro e dell’operatività sanitaria.

Vuoi sapere se la tua struttura sanitaria può mantenere il DURC anche in presenza di debiti fiscali o contributivi?

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